Imposta sulla pubblicità in Alto Adige: lo Stato consente maggiori introiti – ma dov’è la semplificazione burocratica?
19/08/2025 |
La recente modifica legislativa relativa all’imposta comunale sulla pubblicità suscita malcontento tra le imprese artigiane altoatesine: invece di una riduzione della burocrazia e di un alleggerimento per le aziende, ora i Comuni hanno la possibilità di aumentare annualmente le tariffe.
L’imposta sulla pubblicità in Italia è un tributo comunale che viene applicato per l’utilizzo di spazi pubblici o per l’installazione di impianti pubblicitari – come insegne aziendali, manifesti o cartellonistica nei cantieri. L’obiettivo è quello di regolamentare l’uso dello spazio pubblico e compensare finanziariamente l’impatto sul paesaggio urbano o rurale. L’entità dell’imposta varia da Comune a Comune e viene generalmente calcolata in base a fattori quali dimensione, ubicazione e tipologia della superficie pubblicitaria.
Con la recente modifica della normativa statale che disciplina i principi dell’imposta sulla pubblicità, è stato ora stabilito in modo esplicito che i Comuni possono adeguare annualmente le tariffe all’indice di inflazione (ISTAT, riferimento al 31 dicembre dell’anno precedente). Non sono invece previste nuove possibilità di esenzione per determinate tipologie di pubblicità, né una semplificazione delle norme.
«Lo Stato sceglie la via più semplice e mantiene lo schema collaudato: incassare invece di semplificare», critica il direttore lvh.apa Walter Pöhl. Per le imprese ciò significa che anche piccole superfici pubblicitarie o cartelli nei cantieri comportano costi e oneri amministrativi – per di più diversi da Comune a Comune.
Lo conferma anche Daniela Bortolon, membro della giunta lvh.apa dell’Alta Pusteria, dove di recente si sono registrate numerose contestazioni legate all’imposta sulla pubblicità: «Per ogni cartello in un cantiere si devono sostenere dei costi – e la burocrazia è sempre presente, con regole a volte completamente diverse sul territorio».
Proprio perché l’imposta sulla pubblicità rappresenta già oggi una fonte di fastidio per molte imprese artigiane, lvh.apa aveva auspicato una revisione in senso di semplificazione amministrativa e norme più favorevoli alle aziende. «Qui ci saremmo aspettati senz’altro un alleggerimento o un’esenzione», ribadisce Pöhl.
Il lvh.apa ha già portato la questione all’attenzione del Consorzio dei Comuni e sottolinea l’intenzione di mantenere alta la pressione. Per le imprese è chiaro: servirebbero con urgenza trasparenza, regole uniformi e un alleggerimento tangibile. Invece, i Comuni ottengono ora un diritto di adeguamento delle tariffe garantito per legge.
Nella Foto: Walter Pöhl, direttore lvh.apa – Foto © Harald Wisthaler
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