lvh.apa elogia la “pensione attiva” tedesca come modello per l’occupazione nella terza età – Un impulso possibile anche per l’Italia
10/10/2025 |
Nel contratto di coalizione tedesco, SPD e Unione si sono accordate per introdurre la cosiddetta pensione attiva (Aktivrente). L’obiettivo è creare incentivi finanziari per rendere più attrattivo il prolungamento della vita lavorativa. Ieri, in occasione di un incontro dei vertici presso la Cancelleria federale, il progetto è stato definitivamente approvato: la legge sulla pensione attiva entrerà in vigore già il 1° gennaio 2026.
lvh.apa – Confartigianato Imprese considera la pensione attiva prevista in Germania un esempio positivo di come pensionate e pensionati esperti e ancora desiderosi di lavorare possano essere utilmente integrati nel mondo del lavoro anche dopo il pensionamento. Il modello dimostra che è possibile valorizzare il contributo delle persone anziane senza gravarle fiscalmente – e potrebbe quindi rappresentare un approccio esemplare anche per l’Italia.
La pensione attiva, che sarà introdotta in Germania a partire dal 2026, prevede che le persone in pensione che scelgono volontariamente di continuare a lavorare possano guadagnare fino a 2.000 euro al mese esentasse, senza alcun effetto sulla quota della pensione. L’obiettivo di questa misura è favorire la permanenza nel mondo del lavoro di persone esperte e, al contempo, contrastare la carenza di personale qualificato. Le pensionate e i pensionati andrebbero motivati a mettere ancora a disposizione le proprie conoscenze e competenze – a favore delle imprese e della società.
lvh.apa approva questo approccio. Già in passato l’associazione si è più volte espressa favorevole fatto che, anche in Italia, i pensionati che desiderano continuare a lavorare non vengano penalizzati, bensì premiati per il loro impegno professionale. Secondo lvh.apa, un modello simile sarebbe utile anche nel nostro Paese, per valorizzare l’esperienza delle lavoratrici e dei lavoratori più anziani e per contrastare le crescenti difficoltà nel reperimento di esperti.
“La pensione attiva dimostra che disponibilità e esperienza mantengono il loro valore anche dopo il pensionamento”, sottolinea il presidente di lvh.apa, Martin Haller. “Proprio in tempi di carenza di personale qualificato, nessun Paese può permettersi di lasciare inutilizzato questo potenziale.”
Anche il direttore di lvh.apa, Walter Pöhl, considera la pensione attiva un segnale orientato al futuro: “Chi desidera continuare a lavorare volontariamente non dovrebbe essere penalizzato fiscalmente. La Germania mostra come sia possibile integrare attivamente le generazioni più anziane nell’economia. Un approccio analogo sarebbe vantaggioso anche per l’Italia – per le imprese, per i lavoratori e per l’intero sistema economico.”
lvh.apa invita quindi a osservare con attenzione il modello tedesco e a valutare in che misura possa essere adattato alle condizioni italiane. Una regolamentazione di questo tipo permetterebbe non solo di mantenere preziose competenze professionali nel mercato del lavoro, ma contribuirebbe anche a rafforzare la consapevolezza sociale del valore di un impegno che dura tutta la vita.
Foto: Pensionati come forza lavoro qualificata sono molto richiesti – Foto: ©Shutterstock
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